Che cos’è il Mediterraneo? Cosa ci lega, cosa ci divide, e cosa ci può unire? Abituati alle narrazioni che ci raccontano una dicotomia insuperabile, percepiamo una distanza tra la sponda nord e sud ben più grande di quanto non sia realmente, non considerando il valore e i benefici che un dialogo sinergico e volto alla collaborazione possono apportare. Le distanze non sono poi così grandi in realtà, non solo dal punto di vista geografico, ma anche umano.

L’obiettivo della conferenza “Mediterraneo: Cooperazione fra territori, innovazione e trasformazione dello spazio” è stato proprio discutere su queste tematiche; concepire il Mediterraneo non più come una frontiera, ma come un’area di incontro e scambio nella quale sviluppare strategie comuni, dando vita così a un laboratorio di osservazione di buone pratiche provenienti da entrambe le sue sponde. Al centro del meeting la progettazione euromediterranea, i rapporti istituzionali e di partenariato intrapresi dalla Regione Sardegna con la sponda Sud, l’attività di ricerca, la narrazione territoriale, le migrazioni e gli esempi innovativi.

Moderato da Gianmarco Murru, caporedattore del periodico web Mediterraneo Online, il meeting ha coinvolto diversi attori, che hanno preso la parola per presentare i propri progetti e le proprie storie, tra esempi virtuosi e vere e proprie chiamate all’azione.

Luca Palazzo, programme expert di Eni – CBC Med, rispondendo alle tante domande degli interessati a sviluppare progettualità all’interno del bacino Mediterraneo, ha presentato il programma di cooperazione transfrontaliera che riguarda le regioni che si affacciano sul Mediterraneo, finalizzato a promuovere uno sviluppo economico, sociale e territoriale giusto, equo e sostenibile, favorevole all’integrazione tra le due sponde e che valorizzi i territori e i valori dei paesi partecipanti. Chiunque condivida i valori del dialogo, dell’inclusione sociale e della collaborazione può presentare la propria idea a Eni, semplicemente collegandosi al sito ufficiale: sono ben 84,6 milioni di euro i fondi disponibili fino al 9 novembre del 2017, destinati a finanziare i progetti per la prima call to action.

È seguita poi la presentazione di Maria Cristina Zuddas, coordinatrice del “Progetto Tunisia” per il Consorzio AUSI. Nato nell’ambito dei “Paternariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo”, il progetto coinvolge il Sulcis-Iglesiente e il territorio di Jendouba in una serie di di collaborazioni tra le istituzioni isolane e tunisine, volte alla promozione di scambi di idee e buone pratiche, soprattutto fra le aziende del settore agricolo e agroalimentare, ma non solo. «Risorse strategiche, inclusione, riconoscimento del lavoro e dei diritti: questi i passi per creare sviluppo».

Karim Galici, responsabile organizzativo ASMED e regista, ha raccontato l’esperienza del progetto “Vita della città”, vincitore del bando del Ministero della Cultura “Migrarti”. Atto a promuovere l’integrazione attraverso l’arte, ha coinvolto sedici stranieri, provenienti principalmente dal nordafrica, nella realizzazione di progetti artistici e teatrali.

A portare la sua testimonianza anche Gabriel Tzeggai, originario di Asmara, oggi vive a Sassari. Urbanista, è membro dell’Archivio Memorie Migranti, organizzazione che costruisce una nuova narrazione sul tema delle migrazioni, attraverso la raccolta audiovisiva delle loro testimonianze. «Se le storie non vengono raccontate non possono essere comprese» dice Tzeggai nel corso del meeting; si tratta di storie di migranti che hanno lasciato tutto alla ricerca di accoglienza, protezione e nuove possibilità. Raccontare per capire, è questo il messaggio di Gabriel Tzeggai, perché solo attraverso l’informazione e la cultura si può favorire l’integrazione.

La parola infine a Emanuele Cabras, già curatore per Smart Cityness del workshop sulla progettazione europea nel bacino del Mediterraneo. Presidente di OpenMed, associazione che mira a promuovere e incoraggiare i processi di scambio e integrazione tra territori di diverse nazioni, chiude la conferenza ponendo l’accento sul ruolo strategico della Sardegna nel contesto mediterraneo.