Gli Artisti
Ambizioni e limiti dell’abitante urbano
L’arte intelligente negli spazi intelligenti
La Smart City è un modello di città pianificata con una gamma di strategie tese all’ottimizzazione dei servizi al cittadino che, come parte integrante e fondamentale della città, contribuisce all’evoluzione della città stessa. Si utilizzano nuove fonti di sostentamento energetico, nuovi sistemi per la mobilità e nuovi modelli di sviluppo economico. Anche l’immaginario attraversa una continua evoluzione, e l’arte dell’immagine, per rispondere a tale movimento, corre, cresce e cambia pelle di continuo. Attraverso il nostro lavoro come artisti, noi nutriamo il nostro immaginario e quello delle altre persone, traducendo in opere d’arte tutti i nuovi processi in cui siamo inseriti. Abbiamo il ruolo di offrire nuovi stimoli, suggerire cambiamenti, mettere in evidenza gli aspetti positivi e negativi del nostro vivere.
In occasione del festival Smart Cityness gli artisti sono chiamati a rappresentare quelle che sono le trasformazioni dei nostri giorni, andando ad indagare sull’essenza stessa dell’evoluzione. Le opere non saranno racchiuse in una mostra ma diffuse in tutti gli spazi della Ex Vetreria, rendendosi continua fonte di ispirazione per tutti i visitatori e partecipanti. Le opere proposte spazieranno dalla street art all’artigianato più moderno e tradizionale, creando un costante ossimoro di tecniche e gusti.
Daniele Gregorini
Matteo Ambu e Kippy La Rue
Nato a Monserrato, si diploma al Liceo artistico di Cagliari e si dedica completamente alla sua passione, l’arte,votata al riciclo e assemblaggio di ciò che definisce “l’infinitesimo ciarpame sempre ad un passo dal cassonetto”.Se le forme sono suscettibili di cambiamenti e testimonianza di una maturazione di gusto e sensibilità dell’ artista nel corso degli anni, la tecnica scelta per le realizzazioni è una costante e il suo personalissimo marchio. L’assemblage di materiali di recupero ,da cui deriva il neologismo “recupage”,è infatti la caratteristica fondamentale delle sue realizzazioni artistiche, esposte nel laboratorio-spazio espositivo Studio d’Arte U.F.O. di via portoscalas (Cagliari).Il punto di partenza è la sensibilità per l’estetica degli oggetti, specie quelli considerati alla fine del loro ciclo vitale. Come per un compositore,è la fantasia che determina i possibili accordi che si possono trovare tra gli oggetti più svariati, solo all’apparenza elementi di un paesaggio apocalittico ad un passo dall’abbandono,tutto ciò che è scarto ,inutile, abbandonato,ritrova un senso attraversola reciprocità.Nel novero dei reperti che Matteo Ambu è solito “rianimare” non manca alcuna “creatura industriale”.Plastica o metallo, prt il corpo di sculture che sono assemblaggi ma trovano compiutezza e coesione sotto le tinte che coprono e ottundono ogni interstizio.Succede che nell’assunzione a materiale d’arte ,gli oggetti cambino di stato,ritrovino” dignità” e creino un nuovo alfabeto di proustiana memoria,all’insegna della fantasia e giocosità in uno spazio “fantascientifico”,le nuove relazioni e l’equilibrio di pieni e vuoti non modificano l’aspetto tangibile di forchette, bulloni,cerniere lampo,accendini, rotelle, etc.,conservando quindi, nella nuova vita, la loro identità.
KIppy la Rue, alias Francesca Pillai, classe ’85. Le forme da lei create nascono da una necessità di sfogare il proprio malumore, combinando la passione per il fai da te creativo all’ossessione per la geometria di cui scardina le regole rigide con forme a volte surreali, a volte quanto più realistiche possibile. Esposizioni e progetti: boys eat black (2012) residenza artistica a Campidarte (2013), alig’art (2014), collettiva Invaders studio U.F.O (2014)Tattoo convention Cagliari (2014/15)
In occasione di Smart cityness, Matteo e Kippy presentano un’opera realizzata a quarto mani intitolata: “night tripper”
Ceramiche Ariu
Il laboratorio nasce nel 2001 con la creazione di Ariuceramiche, la piccola bottega di via Costituzione 16 nel centro storico di Cagliari. Una Laurea in storia dell’arte per Cristina, una maturità d’arte applicata in ceramica per Stefania e un progetto in comune: dare forma e colore a quell’infanzia, dove contadini e pastori, tessitrici e falegnami animavano il nostro paese natio: Mogoro.
Da oltre dieci anni realizziamo manufatti in ceramica. Nel tempo l’impegno, la passione e la voglia di cercare nuovi stimoli ci hanno portato a studiare un oggetto – la pecora – che fosse allo stesso tempo simbolo, tradizione e innovazione. Una rappresentazione della terra, della nostra Isola, che non è soltanto mare, ma anche sudore, pascolo, territorio. Lo spunto è quello della nostra infanzia dove forme e suoni del mondo agropastorale coloravano le nostre giornate. La pecora diventa così la metafora di un popolo dedito sin dall’antichità alla pastorizia, a tutt’oggi una risorsa dell’economia regionale. Nasce così la pecora nelle fattezze e dimensioni attuali (da h 7,5 cm fino a h 50 cm) realizzata interamente a mano in argilla pirofila, decorata a incisione su sovrapposizione di engobbi, con il tipico ricciolo che caratterizza il nostro laboratorio.
Il gesto identitario si traduce nell’oggetto, e la pecora diventa il simbolo non solo della nostra terra ma del nostro lavoro. Attraverso una progettazione attenta e continua, ancora oggi, cerchiamo di sviluppare i disegni iniziali cercando di spingerci oltre i confini dell’usuale.
Cambiano le proporzioni, ma non la lavorazione, né le tecniche decorative.
E’ così che nel 2012, con lo stesso spirito, lo studio della materia si spinge alla ricerca di memorie lontane, e nasce Bixinau, ultimo progetto della bottega, un racconto tridimensionale in omaggio a tutte le donne, zie, nonne e bimbe che animavano le vie e i vicoli del nostro paese, con i loro sorrisi, le loro movenze, la loro imponenza.
Un tributo alla Vita che trova forma nell’argilla refrattaria, lavorata, ancora una volta, interamente a mano, senza l’uso del colore, rigorosamente in bianco e nero, per lasciare spazio solo all’essenza del gesto. Bixinau si potrebbe tradurre col termine “vicinato” ma non rende l’idea di famiglia allargata che Is Bixiasa, le donne, rappresentavano. Le casalinghe, sveglie dalla mattina all’alba, che si incontravano in diverse ore del giorno come in un salotto, a scambiarsi opinioni, ricette, a sparlare dei mariti o della vicina che in quel momento aveva la sfortuna di essere assente.
Ognuna delle nostre donne rappresenta un suono diverso di Su Bixinau.
Federico Carta (Crisa)
Federico Carta nasce a Cagliari il 30.03.1984. Tra asfalto e ruggine ci conduce in un viaggio visionario che invita ad andare oltre e a esser curiosi… Autodidatta, sperimenta da quando è bambino, e da ragazzo, nel1996, inizia con graffiti sui muri per poi passare parallelamente alla pittura su materiali di recupero e su tela. Nei suoi dipinti racconta l’atmosfera dell’ambiente naturale e della fragilità del grande sistema-metropoli, in cui la natura sembra riprendersi le città. Ha lavorato in una grande varietà di ambienti: dalle gallerie alla strada, dal carcere minorile all’ospedale psichiatrico, dove ha realizzato opere di “arte pubblica”. Vive e lavora a Cagliari.
Giorgio Deplano (Campidarte)
Campidarte è un centro culturale di sperimentazione tra arte e design. Situato tra le campagne del medio campidano. nel territorio del comune di Ussana, dove l’intento è quello di creare un nuovo modello di progettazione, staccato dalle dinamiche urbane di serialità dei progetti, tornando invece a un percorso più laboratoriale basato su piccole produzioni personalizzate o ad allestimenti specifici per eventi e manifestazioni. Il progetto prende piede all’interno degli spazi della CIO srl, azienda avicola attiva come incubatoio per la schiusa di pulcini. L’azienda ha da circa dieci anni interrotto l’allevamente di galline riproduttrici lasciando vuoti 4 capannoni prima utilizzati per l’allevamento avicolo e oggi riadattati a seconda delle diverse funzioni che ospitano. #arte #eventi #laboratorio Attualmente si sta lavorando per aprire un agriturismo nello stesso spazio destinato agli eventi. Campidarte inoltre con il suo percorso di residenze artistiche vuole creare un parco culturale nel terreno che la ospita. Una terra di colli e valli situata nel mezzo delle campagne sarde. In questo contesto si sta dando vita all’interno del laboratorio a un centro di produzione di prodotti. Le produzioni di design sviluppate all’interno di Campidarte hanno dato vita a una serie di prodotti che puntano sul riutilizzo dei materiali industriali provenienti dai capannoni dismessi e dall’incubatoio ancora attivo, ai materiali viene data una nuova funzione spesso non nascondendo il segno del tempo o la rudità del materiale riutilizzato. Il prodotto SNAKE è una seduta realizzata con cartelle di uova, un materiale di scarto dell’azienda avicola. Grazie alle sue dimensioni, alla rigidità del materiale e alla costante produzione di tale scarto è stato da subito un ottimo materiale su cui sperimentare. In questo caso le cartelle sono impilate come a dar vita a un enorme serpente la cui forma rimane però modellabile per snodarsi e aggrovigliarsi a piacimento nello spazio. Questa installazione diventa così una seduta sinuosa, adattabile, resistente e personalizzabile nei colori. Nelle sue forme più lunghe è stata realizzata anche di 30m, ma con lo stesso principio si sono realizzati dei moduli più piccoli per la casa di circa 7m, sino ad arrivare al pouf.
Paulina Herrera Letelier
Paulina Herrera Letelier è nata a Santiago del Cile. È cresciuta tra Messico e Cile, dove si è laureata in architettura presso l’Universidad Central. Dal 2005 vive a Cagliari. È dottore di ricerca in architettura (Università degli Studi di Cagliari 2012) e socia dello Studio Professionisti Associati, che si occupa di progettazione architettonica, restauro, urbanistica e paesaggistica. Da sempre appassionata di fotografia e di design, su impegna costantemente nella ricerca e nello sviluppo di progetti in entrambi i campi. Nel 2013 ha vinto il concorso Annodarte, bandito dal Comune di Samugheo per la ideazione di un disegno innovativo per il tappeto tradizionale samughese.
Marcello Marinelli
Marcello Marinelli nasce a Cagliari il 21|3|1989. La sua vera passione per il mondo della pittura si manifesta durante lo studio in ambienti scolastici accademici per poi creare un percorso individuale attraverso la ricerca figurativa,plastica e cromatica mediante l utilizzo di diversi materiali e adattandosi con naturalezza a diversi formati e superfici , mantenendo uno stile pulito e personale,ma,spaziando in un ampio repertorio figurativo dal quale palesano influssi derivanti dal mondo dei graffiti wild style ( t.r.c. crew since 2002) e dallo studio di grandi maestri del passato che da sempre lo affascinano,occupando un ruolo di rilevanza nello stesso.La fusione di questi elementi e la storia della società contemporanea ,vengono rappresentati in un unica sintesi che assume talvolta tratti grotteschi e ambientazioni esasperanti ,analizzati e filtrati dal pensiero dell artista, trovano compiutezza nei soggetti che popolano le sue opere.
Michelle Pisapia
Michelle Pisapia è nata a Toronto e si è trasferita in Sardegna, dove vive e lavora, dopo aver terminato gli studi in Canada.
Inizia la sua esperienza artistica con la tecnica dell’acquerello, ma ben presto scopre il piacere della grafica e quella della pittura ad olio e ad acrilico.
La natura, principale fonte di ispirazione delle sue opere, si unisce alla tradizione, proponendo la semplicità delle forme con l’armonia dei colori.
Partendo da soggetti che le piacciono, li sviluppa in assoluta libertà affidandosi alla fantasia.
Ha partecipato a varie mostre e le sue opere sono in collezioni pubbliche e private.
Michele Pusceddu
Nasce nel 1987 a Cagliari. Il suo primo approccio all’arte lo ha attraverso lo studio della chitarra all’età di 15 anni, prima da autodidatta e poi da privatista, sino a concretizzare i suoi studi musicali presso l’accademia di musica moderna Lizard di Fiesole a Firenze, conseguendo una serie di attestati di riconoscimento. Nel frattempo suona con diverse band locali, con le quali fa le sue prime esperienze live e di registrazione in studio. l’esigenze di cercare nuove sonorità e diversi ambiti di sperimentazione lo portano a iscriversi al conservatorio di Cagliari dove consegue la laurea in “musica e nuove tecnologie”. All’interno di questo contesto nasce l’interesse del rapporto audio/video in tempo reale, sul quale si basano la maggior parte dei suoi lavori come installazioni multimediali, video-mapping e vj-set.